Certamente ci sarà capitato di sentire l'entusiasmo che provoca un incontro di boxe, o abbiamo provato quel momento elettrico guardando il fisico dei lottatori olimpici o l'istante cruciale di un pesista quando effettua un'alzata da primato. In molte occasioni siamo rimasti impressionati dalla forza, velocità, resistenza e anche dall'agonia e dalla sofferenza dell'atleta, guardandolo con un'ottica romantica ed eroica.
Il risultato può essere il desiderio di trasformarci, traendo qualcosa dal nostro fisico che ci porti al successo, a ricevere quell'ammirazione da chi prenderà il nostro posto da spettatore.
Se la sensazione che proviamo diventa abbastanza forte da superare l'inerzia, ci sentiamo mossi ad agire per trasformarci in quell'immagine di atleta che abbiamo formato nella nostra mente. Così cominciammo anche noi, con la volontà di acquisire la resistenza, l'abilità e la forza necessaria a migliorare gradualmente le nostre prestazioni.
La cultura fisica ha un fascino potente. La sala pesi è un luogo quasi sacro, dove il suono delle piastre crea un’atmosfera mistica che ferma nella mente degli atleti, l'immagine di ciò che vogliono diventare. Un cambiamento del fisico avviene piuttosto lentamente e con un considerevole sforzo. Non possiamo certo aspettarci di stare seduti passivamente a guardare una gara in televisione e diventare dei campioni. Dobbiamo essere direttamente coinvolti in quell'ambiente, per crescere e progredire. Il successo, anche il più piccolo successo, richiede sforzo. Forse sarà necessario cambiare certe abitudini nel mangiare, nel dormire, nell'allenamento o nello studio, ma la sensazione di entusiasmo per quello che «stiamo per diventare» ci darà la determinazione di cominciare o almeno di provarci. È la stessa fede in noi stessi ed il credere di poter diventare grandi che ci fa avanzare, anche quando il dolore muscolare ci grida di fermarci e che ci fa sentire esausti, ma soddisfatti dopo ogni esercizio, perché scopriamo che i limiti di stanchezza ogni volta diventano più lontani e che possiamo spendere più energie per un maggiore periodo di tempo, ma quello che più conta è che sentiamo di amare questa sensazione.
Per questo allenandosi da soli non sempre si ottengono i risultati desiderati: è necessario che l'esercizio sia attentamente studiato ed adattato ad ogni individuo.
Infatti, non è un caso che i bodybuilders con l'intento di essere campioni, ai tempi della "golden era del bodybuilding" organizzassero i propri allenamenti seguendo il potenziale del loro fisico, in palestre con macchinari specifici in progressi sempre valutati personalmente o con l’aiuto di altri rispetto a ritmi differenti.
Trovare un compagno di allenamento, in palestra significa molto più che avere uno spotter pronto a intervenire in caso di difficoltà o avere una visione esterna del nostro allenamento. Per questo è importante la “giusta via”, come dice il detto: la pratica perfetta rende perfetti. E' una questione di spirito e fratellanza: conoscersi, fidarsi, capirsi.
Guido Carli e Mauro Sarni nella prima palestra SPORTFORMA
Foto di repertorio - metà anni '90
Questa pratica è la migliore filosofia legata alla preparazione atletica generale a cui si può attingere, ma da essa una figura solitaria che emergerà sempre dalle masse, stimata ed invidiata. Ci saranno sempre poi quelli più giovani più forti che si alleneranno ed impareranno dal grande maestro i segreti, per diventare essi stessi dei campioni un giorno. Sviluppando gli insegnamenti dei che sono stati tramandati negli anni, anche noi potremo sapere se siamo arrivati alla méta, E adesso?
Per noi della SPORTFORMA, il luogo di comunione di una passione quotidiana condivisa ad ogni età generazione dopo generazione, è la palestra Guido Carli, una privata dimora dove sono collezionate le intramontabili attrezzature technogym della golden era, scelte per efficacia e non per moda. Lontane, molto lontane dai fast food del fitness, e ....
Oggi il gruppo di bodybuilding si coordina su appuntamento attraverso un gruppo WhatsApp dedicato. Ogni socio può prenotare il proprio spazio in palestra e allenarsi in un contesto che valorizza l’interazione e la passione SPORTFORMA. Questo permette di ottimizzare gli spazi, e mantenere il dialogo tra soci per garantire un'esperienza di qualità.
Adesso, facciamo un passo indietro e valutiamo, l'esperienza SPORTFORMA traendo qualche considerazione dal nostro progresso come atleti:
- Primo: abbiamo sviluppato il nostro fisico e la nostra mente. Abbiamo preso questo pezzo di carne e lo abbiamo miglorato, accrescendo i nostri talenti e sviluppando un forza che non avremmo mai conosciuto se non avessimo deciso di impegnarci in questa sfida. Una vita da spettatore televisivo è un'esistenza vissuta perdendo la salute che ci verrebbe altrimenti. La gente che conduce questo tipo di vita trova numerose scuse per la propria inattività, o ammette semplice. mente di non avere più tempo o salute. invece quelli che hanno fatto un proponimento di eccellenza fisica in gioventù e che hanno pagato il prezzo attraverso un duro lavoro, normalmente vivono con. una salute migliore ed un maggior vigore, rimanendo attivi più a lungo.
- Secondo: Decidendo di prendere questo impegno, abbiamo fatto qualcosa di magico: abbiamo preso un proponimento!
Quelli che lo fanno trovano un mondo di cambiamento e miglioramento. Se vogliamo diventare qualcosa di meglio, dobbia-
mo desiderarlo intensamente ed impegnarci tenacemente a raggiungere la nostra méta.
Impareremo anche che ci vuole tempo: forse un anno o dieci anni, cambiare da come siamo a come vogliamo essere perciò sarà indispensabile lavorare almeno tanto quanto è necessario. E molto importante, per i nostri obiettivi a lungo termine imparare a pianificare le attività giornaliere, in modo da aggiungere ogni giorno qualcosa al nostro tesoro di abilità e forza. Lungo la
strada si trovano meravigliosi segni di progresso che ci incitano ad intensificare la nostra attività. Un buon lavoro porta quel successo che ci dà motivo di perseverare. - Terzo: Il nostro carattere si forma secondo come noi discipliniamo la nostra vita ed il nostro corpo. Impariamo che le ricompense della vita sono direttamente proporzionali all'impegno che ci mettiamo; per questo, nessuno sforzo porterà a nessuna crescita, o per dirla al modo dei bodybuilders: «Nessun dolore, nessuna crescita!» (No pain, no gain!).
Noi rimaniamo a casa a studiare, mentre i nostri amici sono fuori a giocare o a far festa. Noi ci alziamo presto per fare servizi di casa, mentre gli altri ancora dormono oppure stiamo ad allenarci quando tutti guardano la TV. Noi stiamo a preoccuparci di quel che mangiamo o beviamo e consideriamo il valore del riposo non ingerendo mai sostanze dannose. Questo perché il corpo è un amico che ci serve quando ne prendiamo cura. -
Quarto : Alla fine forse ci saremo fatti molti amici, perché molta gente ci ammira e spera di essere come noi, in quanto rispetta il nostro duro lavoro.E' pure vero che troveremo anche quelli che scherzeranno alle nostre spalle, forse perché non siamo andati in giro a perdere tempo insieme a loro. La nostra eccellenza sembra che li faccia sentire in secondo piano quando sono
insieme a noi, e qualche volta, l'ammirazione può trasformarsi in gelosia. Con la nostra crescita abbiamo imparato ad essere diversi ed a sentirci a nostro agio con questa differenza, rispettandola ed onorandola. Impariamo presto che tutto quello che gli altri dicono, magari scherzando, su di noi, non può farci perdere il nostro obiettivo ed il nostro successo - se noi non lo vogliamo. E' facile riconoscere chi è il vincitore e chi sono i perdenti nella gara della vita.Quinto ed ultimo: Abbiamo sorriso molte volte quando qualcuno dei nostri ammiratori ci ha detto: « Sei proprio fortunato». Certo, siamo proprio fortunati, però ne abbiamo pagato il prezzo, abbiamo corso la giusta gara ed abbiamo resistito fino alla fine. Abbiamo costruito noi stessi questa fortuna attraverso le nostre scelte. Avendo ricevuto un corpo funzionante ed in salute, noi abbiamo preso questo prezioso dono, lo abbiamo onorato, lavorandolo e disciplinandolo e facendo di esso un amico servizievole per sempre.
Se avremo ricevuto onori o posseduto titoli nella nostra carriera di allenamenti e competizioni oppure no, non importa, perché non è questo il test con cui viene giudicata la validità degli sforzi che abbiamo profuso.
Ascolta caro amico SPORTFORMA: «Guarda nel tuo cuore e cerca nella tua vita ciò che sei diventato per i tuoi sforzi. Questo è il premio più grande di tutti! »