Anatomia e Funzione del Tessuto Muscolare

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fonte: appunti di Anatomia Umana - Istologia V - Farmacia / DSTF UniTo - Libero Carli - 12/03/2025

Nel mondo del bodybuilding e del Fitness, comprendere l’anatomia muscolare è essenziale per massimizzare gli allenamenti e ottenere i migliori risultati. I muscoli non sono tutti uguali: esistono tre principali tipi di tessuto muscolare, ognuno con funzioni specifiche che influenzano la performance atletica e lo sviluppo muscolare.

I Tre Tipi di Tessuto Muscolare

  1. Muscolo Scheletrico: Responsabile dei movimenti volontari e del mantenimento della postura. Si trova ancorato alle ossa tramite i tendini.
  2. Muscolo Cardiaco: Presente nel cuore (miocardio), con una resistenza eccezionale e una contrazione autonoma per garantire il flusso sanguigno.
  3. Muscolo Liscio: Riveste gli organi interni come stomaco e intestino, funziona in modo involontario, controllato dal sistema nervoso autonomo, per regolare la motilità viscerale.

Il Muscolo Scheletrico: La Base del Bodybuilding

Il muscolo scheletrico è quello su cui ci si concentra nel bodybuilding e nell'attività coi pesi. Ha diverse funzioni fondamentali, tra cui ad esempio:
- Movimento volontario e supporto posturale
- Protezione degli organi interni (es. muscoli addominali)
- Regolazione della temperatura corporea (la contrazione muscolare produce calore, i brividi ad esempio sono contrazioni muscolari involontarie per aumentare la temperatura corporea)

Ogni fibra muscolare scheletrica è composta da miofibrille, le strutture contrattili che permettono il movimento grazie all'interazione di actina e miosina. Durante la contrazione, filamenti sottili (actina) e spessi (miosina) scivolano gli uni sugli altri e il sarcomero si accorcia La contrazione dipende dalla disponibilità di Ca2+ (rilasciato dal reticolo sarcoplasmatico in seguito alla depolarizzazione della cellula).

Tipologie di Fibre Muscolari

Il tessuto muscolare scheletrico si divide in tre tipi di fibre, ognuna con caratteristiche adatte a diversi tipi di allenamento:

  • Fibre Lente (Tipo 1, Rosse, Ossidative): Hanno un’elevata quantità di mitocondri, mioglobina e capillari, rendendole altamente resistenti alla fatica. Sono utilizzate per attività di lunga durata e a bassa intensità, come la corsa su lunghe distanze o gli esercizi di resistenza. Queste fibre sono predominanti nei muscoli posturali, come quelli della schiena e dell’addome. Basano il loro metabolismo sull'attività mitocondriale, in particolare sulla fosforillazione ossidativa (da cui il nome fibre ossidative).
  • Fibre Veloci (Tipo 2B, Bianche, Glicolitiche): Queste fibre hanno un diametro maggiore e contengono elevate quantità di glicogeno (polimero del glucosio), che utilizzano per produrre ATP rapidamente tramite glicolisi, in maniera anaerobica (da cui il nome glicolitiche). Sono ideali per esercizi esplosivi e di breve durata, come degli sprint e sollevamento pesi massimali.
  • Fibre Intermedie (Tipo 2A, Ossidativo-Glicolitiche): Presentano una combinazione di caratteristiche delle fibre lente e veloci. Sono capaci di produrre ATP  attraverso il metabolismo aerobico, pur mantenendo una buona resistenza alla fatica, hanno entrambi i metabolismi a seconda delle necessità.

Schema coinvolgimento tipi di fibreNell'immagine si può vedere il coinvolgimento dei diversi tipi di fibre a seconda del tipo di corsa

Nei muscoli scheletrici, ogni fibra muscolare è circondata da uno strato di tessuto connettivo areolare (endomisio) che la connette alle fibre circostanti e veicola i vasi sanguigni e le fibre nervose all’interno del muscolo. Fasci di fibre muscolari (fascicoli) sono circondati da tessuto connettivo denso, chiamato perimisio. All’esterno del muscolo l’epimisio (tessuto connettivo denso) delimita l’intero muscolo e lo isola dai tessuti circostanti. Alle estremità dei muscoli, le fibre connettivali di epimisio e perimisio convergono nel tendine, un cordone fibroso e inestensibile (tessuto connettivo denso regolare) che permette l’attacco del muscolo alle ossa (al periostio) o ad altri muscoli.

 

Propriocettori, Consapevolezza Muscolare

La propriocezione è la capacità di percepire la posizione del proprio corpo nello spazio senza bisogno della vista. Nei muscoli esistono recettori specifici:

  • Fusi neuromuscolari: elementi muscolari modificati integrati nei muscoli tra le altre fibre scheletriche, caratterizzati da tantissimi nuclei non in periferia. Sono sensori per l'allungamento del muscolo, si allungano o contraggono insieme alle altre fibre scheletriche e percepiscono l’allungamento.
  • Organi (muscolo)tendinei del Golgi: fibre del tendine raggiunte da assoni di natura sensitiva, percepiscono la contrazione del muscolo, che quando si contrae mette in tensione il tendine, la tensione viene percepita da questi sensori.

Ipertrofia Muscolare: Crescita e Recupero

L’obiettivo principale nel bodybuilding è l’ipertrofia muscolare, ovvero l’aumento del volume delle fibre muscolari attraverso la sintesi di nuove proteine contrattili (actina e miosina). Questo processo è stimolato da allenamenti ad alta intensità con sovraccarichi progressivi. A differenza del muscolo liscio, il muscolo scheletrico è un tessuto stabile, non necessita di un continuo rinnovamento come nel caso del tessuto osseo. Non si rigenera facilmente in caso di trauma, ma può recuperare anche grazie alle cellule satelliti, responsabili della riparazione dei tessuti danneggiati.

Conclusione

In conclusione, una comprensione dell’anatomia muscolare non solo arricchisce la conoscenza teorica, ma offre anche gli strumenti pratici necessari per ottimizzare gli allenamenti e raggiungere gli obiettivi nel bodybuilding e nel fitness. Ogni tipo di fibra muscolare, con le sue caratteristiche uniche, risponde in modo diverso agli stimoli fisici, e conoscere queste differenze può fare la differenza tra un allenamento generico e uno mirato ed efficace. Attraverso l’approfondimento dei principi di contrazione muscolare, ipertrofia e recupero, è possibile sviluppare un approccio consapevole e strategico per migliorare le prestazioni atletiche e massimizzare i risultati.